In tempi “normali” mai avrei pensato di comunicare a lei signor Presidente il profondo disagio, la sfiducia e confusione, che da tempo ormai incalcolabile invade anzi dilaga nell’animo mio e di molti moltissimi italiani.
Palpabile il turbamento per l’assenza del senso democratico che avvolge in una tube tossica speranze, aspirazioni, sembra che l’onestà delle opinioni, la coerenza delle scelte, la solidarietà siano valori obsoleti seppelliti da una coltre fumogena di egoismo, scaltrezza.
L’ informazione che oggi si propone libera, coerente, documentata, al contrario sviluppa il più becero e pericoloso populismo, gli stessi media, traboccanti di programmi effimeri, ingannatori, fuorvianti, dominano la scena culturale italiana, devastano le giovani coscienze con scarsi effetti da parte di chi dovrebbe garantirne il controllo.
Viene mal tutelata l’identità dei nostri giovani nel momento evolutivo più delicato, viene mortificata la spontaneità, le legittime aspirazioni incanalate verso un solo obiettivo “potere denaro a qualunque costo", si semplifica la visione della realtà con modelli lusingatori accattivanti fuorvianti, l’evoluzione emotiva delle coscienze inquinata da esempi di egoismo ed esasperato permissivismo ... mentre tutto si consuma coloro che hanno il dovere di restituire al nostro paese i valori condivisi repubblicani, piazzati sul Parnaso camuffano l’abbuffata di ambrosia e di nettare con proposte legislative indegne che feriscono il nostro paese di fronte ad una Europa incredula .
Sono convinta, signor Presidente che spetti a lei, dal suo profondo senso di libertà, riannodare quel tessuto di fiducia verso la nostra Costituzione orribilmente straziato e liberarci dalla sudditanza di miti e idoli, riconoscere in ognuno lo stato di libero cittadino arbitrio della propria esistenza.
Ci si chiede, signor presidente cosa oggi renda queste aspirazioni ridicole, superate, obsolete, cancerose, ci si chiede come un manipolo di disonesti affaristi, penetrati subdolamente nella scena politica, istituzionale, economica abbia potuto trafugare ideali, valori, conquiste, annullare il sacrificio di coloro il cui nome, nonostante la memoria lacunosa, resterà inscritto nella storia democratica del paese.
Non siamo stati capaci di leggere i segni premonitori del crescente degrado?... più onesto sarebbe riconoscere che non abbiamo voluto, molti occhi si sono abbassati per viltà, comodo, connivenza, paura, i silenzi omertosi di cui tutti portiamo le ferite, hanno affondato la nostra democrazia in un pantano limaccioso che ha cancellato il rispetto della comune coscienza.
Il fondamento della democrazia poggia su un mosaico di valori condivisi, sono tessere bagnate dal rumore silenzioso dei nostri martiri, autentici testimoni di vita semplice povera ma orgogliosi che intendiamo in modo assoluto tutelare proteggere dalle spire tentacolari della sopraffazione, dell’egoismo, del raggiro.
Signor Presidente, il progresso, la tecnica, la scienza hanno offerto benessere, vinto malattie, promosso cultura lo riconosciamo, ora vogliamo che la nostra politica esporti tale progresso a tutti i popoli dimenticati, sopraffatti da guerre civili, da miserie di cui portiamo le responsabilità, e che la promozione dei valori umani, la certezza dei diritti, il rispetto dei doveri, la garanzia della giustizia, la meraviglia della libertà restino il fine ultimo della crescita umana di ogni popolo.
Arrestare questa emorragia di valori è l’onere che le spetta, signor Presidente, fermezza, verità, rispetto costituzionale sono le prerogative che le spettano e che tutti noi aspettiamo, non comodo paternalismo, ma attestato di fedeltà, fermezza, trasparenza, parole dalle quali ripartire e lasciare alla carta moschicida "l'onore" di assorbire i numerosi parassiti.
Da semplici cittadini siamo stanchi di esser zimbelli del mercato libero, soggetti alle ignobili clientele politiche, succubi delle voglie smisurate dell'economia, rivendichiamo quel libero arbitrio che rende l’uomo libero di programmare la propria vita da cosciente cittadino elettore.
Una italiana tra tante